Il plasmatore e Io...dialogo a due, fra il tutto e il niente...cercando un punto d'incontro nell'abbastanza...

-Ciao Plasmatore, come va oggi?
Va come andava e come andrà, il tempo non è importante...
-Magari non lo sarà per te, per me lo è!
Ognuno ha le sue priorità, nell'Eternità il tempo non ha importanza, qualsiasi mezzo convenzionale che serva a scandire gli eventi è valido come gli altri...quindi nessuno lo è...
-Posso farti alcune domande? tu che sai tutto potrai aiutarmi.
Con la tua frase hai dimostrato di sapere sicuramente una cosa che io non potrò mai sapere...tu sai fare domande che possano arricchirti...io vivo di certezze, di fatti...quando si sa tutto non ha senso domandare...
-Perchè le cose accadono solo una volta per la prima volta? il primo amore non si scorda mai, come la prima volta che si ama una donna. Perchè non ripetere quelle sensazioni?
Ogni cosa deve avvenire diversa dall'altra per renderla unica, per vivere infinite prime volte non dovresti avere ricordi delle precedenti e questo non ti permetterebbe di goderne appieno...la prima volta è una scoperta che ti spinge a provare ogni volta qualcosa di diverso che sia una nuova prima volta...sta a te creare prime volte, non si può imporre...
-Capisco l'importanza dei ricordi, ma in una vita così breve non è crudele limitare l'emozione della prima volta ad una sola volta?
La vita breve è un dono, un errore del normale volgere delle cose, sei vivo il tempo di un battito di ciglia rispetto alla vera vita che è il nulla...sei un lieve respiro in un vento impetuoso...è l'unicità delle cose che le rende preziose...
-E se si ha la sensazione di non aver vissuto in modo soddisfacente?
Cosa significa soddisfacente...se intendi una vita felice, disponi di tutte le cose necessarie per averla sta a te rispettare e riconoscere questi doni...se intendi gratificante, allora devi porgere la stessa domanda a chi ti circonda e in qualche modo definisce i termini di paragone...una vita è sempre soddisfacente per il solo motivo di averla...
-A volte le regole non permettono la felicità?
Le regole sono un vostro limite, una società si fonda sulle regole affinchè sia garantita la civile convivenza...in queste parole è insito il paradosso di definirsi civili nonostante si abbia bisogno di regole per esserlo a pieno...se foste realmente civili non servirebbero regole...le regole sono il sintomo della vostra imperfezione...
-E' ora di andare, ci rivedremo?
Quando vuoi io sono qui, osservo ed il mio unico potere è quello di rispondere a qualche domanda, le domande a cui ho già risposto, rispondo e risponderò finchè non si finirà di voler ossessivamente capire tutto...