Le persone dello shakamondo

Mio padre, uomo del 39, mi racconta sempre della sua vita...ricorda tutto di quando c'erano le bombe delle brigate rosse e ci si scontrava in piazza per qualche diritto in piu', della guerra fredda e di quella vera, Vietnam, Cambogia, anche della seconda guerra mondiale...mio padre era piccolo, l'eta' di cui si ricordano solo pochi fotogrammi normalmente, lui ricorda tutto di quegli anni 40...ricorda i nascondigli nelle grotte, i rastrellamenti degli ebrei, visi tristi che non avrebbe piu' rivisto...ricorda le rappresaglie dei nazi-fascisti e i bombardamenti americani, liberatori ma con una certa abilita' nel fare piazza pulita senza tanti scrupoli...persone morte, dieci, cento, mille...fra tutti i suoi racconti ho conosciuto l'altra storia, quella di chi la subisce...esistono molte storie, quella dei vincitori e quella dei vinti, quella degli oppressi e quella degli oppressori, quella dei potenti e quella dei semplici...un atto di resistenza poteva essere un gesto eroico o un attacco terroristico, poteva essere esaltato o condannato e vendicato nel sangue, chi lo commetteva era un valoroso partigiano o un vile sovversivo...di alcune cose ancora se ne discute, l'esistenza dei punti di vista esclude la possibilita' che ce ne sia uno giusto in assoluto, ognuno nasce riferito a condizioni di partenza diverse...questo pero' non deve inficiare quello che hanno prodotto, la liberazione dell'Italia...mio padre mi racconta sempre di quegli anni, e' del 39 e ricorda tutto come in un film, un film su un popolo che si sollevava e resisteva, un popolo che si liberava...gli americani entravano da vincitori nelle citta' italiane, distribuendo dentifricio e cioccolata, era il 25 Aprile del 45...